Mercolrdì 15 gennaio, dalle 18,30 la Fondazione Mudima di Milano invita alla presentazione del libro Enzo EspositoCorpo a corpo con la pittura.
A cura di Francesco Tedeschi
Prearo Editore
Saranno presenti
Francesco Tedeschi, curatore
Giampaolo Prearo, editore
Martina Corgnati, docente di stori dell’arte
L’opera è stata realizzata con il contributo di
Stefano Orler
Willy Montini
Dal 14 al 17 gennaio 2020, per l’occasione, saranno esposte alla Fondazione Mudima alcune opere dell’artista tra quelle riprodotte nel volume.
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Il libro, edito da Prearo, costituisce la più completa monografia sull’opera di Enzo Esposito.
L’artista, nato a Benevento nel 1946, dopo una fase concettuale all’inizio degli anni Settanta, testimoniata dalle prime mostre tenute nella galleria Studio Oggetto di Caserta e caratterizzata da lavori che presentavano una ricerca sul rapporto fra sé e l’altro con riferimenti medico-anatomici, ha avviato a partire dalla seconda metà di quel decennio la sua attività pittorica più conosciuta. Attraverso interventi ambientali, in cui segni e colori si disponevano nello spazio dei luoghi espositivi (Pasquale Trisorio, Napoli; Cesare Manzo, Pescara; Diagramma/Luciano Inga Pin, Milano; Bonomo, Bari), la sua opera si afferma nell’ambito del recupero della pittura, ponendolo tra i protagonisti dell’importante mostra Pittura-ambiente, curata da Renato Barilli e Francesca Alinovi a Palazzo Reale di Milano, che fa il punto su quella tendenza. Agisce poi nel suo immaginario la memoria di Kandinsky, insieme a una qualificazione espressionista del colore che va a connotare la sua pittura sempre più avvolgente e pervasiva nel contesto delle proposte della “generazione postmoderna”. A partire dagli anni Ottanta il colore diviene sempre più protagonista delle sue opere, che abitano e travalicano la forma-quadro e si fanno notare in numerose mostre presso rinomate gallerie italiane e straniere, quali lo Studio Marconi di Milano. La posizioneartistica di Esposito si muove sempre attorno a una ricerca di equilibrio fra tensioniinteriori e necessità di struttura, indagando la relazione fra pittura e spazio.
Il volume, di 360 pagine, è introdotto da un saggio critico di Francesco Tedeschi, che ne ha curato l’impostazione e la scansione nelle diverse stagioni dell’opera dell’artista. Oltre a raccogliere, nei diversi momenti, i principali scritti di Enzo Esposito legati all’evoluzione del suo lavoro, il libro è completato da scritti di Catherine Millet e Fernando Castro Flórez.
Tutti i testi sono anche tradotti in inglese.