Venerdì 28 gennaio, alle 18:00 la Fondazione Mudima di Milano invita alla presentaione del libro:

DMITRIJ ŠOSTAKOVIČ
Il grande compositore sovietico
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Interverranno:
Oreste Bossini.
Angelo Foletto.
Franco Pulcini.
Anna Soudakova Roccia.
Elisabeth Wilson.

L’ingresso è su prenotazione, fino a esaurimento posti, nel rispetto delle capienze consentite e delle norme anti Covid-19. Pregasi confermare via mail o per telefono.

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Questo titolo ha suscitato vivaci reazioni: alcuni vi videro solamente la connotazione politica, come fece Quirino Principe in una bella recensione piena di lodi scrivendo che un “…volume di tale importanza avrebbe fatto meglio a non definire [il compositore] “sovietico” bensí russo”, molti vi lessero un significato più ampio di “determinativo storico” (Rosanna Giaquinta) ma quasi nessuno lo percepì come una connotazione di appartenenza di Šostakovič intrinseca e indissolubile e, dunque, sovraideologica, al paese in cui visse e operò, una volta chiamato URSS.
Ideato da Gino Di Maggio e Anna Soudakova Roccia che per più di 3 anni ha svolto meticolose ricerche sulle fonti bibliografiche e fotografiche, con preziosi contributi di Daniele Lombardi e Valerij Voskobojnikov, il libro costituisce un unicum in quanto offre un inedito e duplice sguardo, russo e italiano, sulla musica e sul milieu politico e storico-culturale stimolando il lettore a scoprire o comprendere meglio la personalità e la spiritualità creativa di Dmitrij Dmitrievič Šostakovič e il tempo in cui visse. Per amare la sua musica con più consapevolezza.
I due articoli dell’incipit, di Gino Di Maggio e di Daniele Lombardi, introducono i temi che verranno affrontati dai saggisti con toni e punti di vista diversi, a volte anche opposti. Questa multivisione rende il libro avvincente e stimolante.
Il volume è suddiviso in tre sezioni.
La prima, Pietrogrado-Leningrado, racconta attraverso due saggi di Anna Petrova, direttrice editoriale del Teatro Mariinskij, la realtà dopo lo scoppio della rivoluzione d’Ottobre e l’entusiasmo utopico di cui fu pervasa la città negli anni dell’adolescenza e giovinezza di Šostakovič.
La seconda, Musica, raccoglie i saggi di autorevoli musicologi italiani e russi: l’articolo di Ivan Sollertinskij, intimo amico del compositore e mitico direttore della Filarmonica di Leningrado, scritto nel 1934 in occasione della prima assoluta di Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk al Teatro Malyj di Leningrado – un’autentica chicca bibliofila scovata negli archivi del teatro Michajlovskij; ben tre articoli di Levon Hakobian, Luigi Pestalozza e Edoardo De Filippo su “Il Naso”, la prima avanguardistica opera del ventiquattrenne compositore; tre saggi di Franco Pulcini, Roberta De Giorgi, e Manašir Jakubov, fondatore dell’Archivio Shostakovich di Mosca, sulla scandalosa opera Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk che fu definita porno-opera dalla stampa puritana degli USA e suscitò l’ira di Stalin con nefaste conseguenze per il compositore; sarà gioia per gli appasionati della musica da camera leggere la rassegna critica di Jakubov di tutti i quindici quartetti; e il raffinato saggio di Dino Villatico sul Secondo concerto per violino e orchestra.
Ai tragici eventi dell’assedio di Leningrado sono dedicati La Settima sinfonia di Oreste Bossini e Ascolta! Parla Leningrado! Cronistoria di un concerto di Anna Soudakova Roccia
Vi sono dei saggi dedicati al teatro, al balletto e al cinema.
Nel contributo Klop al Teatro Mejerchol’d: tre geni per una cimice Anna Soudakova Roccia ripercorre la prima esperienza teatrale del ventiduenne compositore durante le prove di La cimice di Vladimir Majakovskij, l’avvincente e drammatico rapporto di amicizia e collaborazione artistica di Vsevolod Mejerchol’d con il poeta: un’esperienza che segnò tutta la vita artistica di Šostakovič.
Il giovane compositore amava molto il balletto e scrisse musica per L’età dell’oro (1930) e Il bullone (1931). Al primo balletto è dedicato il saggio di Dmitrij Braginskij tratto dal suo libro Šostakovič e il calcio: territorio di libertà, in cui ripercorre le trame dei vari rifacimenti di sceneggiature che portarono il balletto al grande ma breve successo sul palcoscenico del teatro Mariinskij (ex Gatob).
Il tema dell’importante ruolo del cinema nella musica del compositore è affrontato dalla studiosa dell’Archivio Shostakovich di Mosca, Olga Dombrovskaja.
Parte molto importante di questa sezione sono i ricordi: quello personale del compositore sulla sua visita al Festival di Edinburgo nel 1962 o di coloro che lo incontrarono: Evgenij Evtušenko, celebre poeta sovietico, che rievoca la cronistoria della Tredicesima sinfonia, scritta sui testi del suo coraggioso poema Babij Jar; Luciano Alberti e Erasmo Valenti, testimoni della “contorta fortuna” del compositore in Italia, osteggiato dalla critica e dalle avanguardie musicali; Valerij Voskobojnikov che nel suo saggio Mio Šostakovič ripercorre i ricordi privati, i primi incontri con la sua musica a Mosca e gli sforzi per promuoverla in Italia.
L’ultima sezione Šostakovič e il suo tempo ospita una preziosa autobiografia del compositore, un’importante articolo di Levon Hakobian Šostakovič e il potere sovietico, il cui rapporto ancor oggi, dopo quasi mezzo secolo dalla morte del compositore, è fonte di scontri politico-ideologici.
Chiude il volume il capitolo Frammenti di vita di Dmitrij Šostakovič raccontati attraverso le fotografie, in cui l’autrice, Anna Soudakova Roccia, ha raccolto alcuni fatti salienti della vita straordinaria, piena anche di inaspettati aneddoti, del grande compositore che marcò il tempo in cui visse con il proprio nome facendo scrivere ad Anna Achmatova nella dedica: “A Dmitrij Šostakovič, nella cui epoca io vivo” e a diventare, come scrisse L. Hakobian, “il più fedele e stoico chronachista musicale… e un esempio di uomo sovietico nella sua più alta evoluzione, quale non apparirà, presumibilmente, mai più”.
Nel corso della serata saranno proiettate immagini inedite e straordinarie fotografie d’epoca di cui è corredato il libro grazie alle concessioni di prestigiosi musei russi e enti italiani e verrà proiettato il film Sonata per viola di Alexandr Sokurov, regista russo e premiato con il Leone d’oro a Venezia.

Interverranno

Angelo Foletto.
Critico musicale, musicologo, conduttore radiofonico e docente; ideatore dei programmi per Filarmonica della Scala e delle collane di musica classica, collaboratore di La Repubblica,  Classic Voice, Amadeus, Rai3, Classica+. Autore di libri Lohengrin alla Scala, Carmen, guida all’opera, Carlo Maria Giulini.

Anna Soudakova Roccia.
Nata a Pietroburgo, ha insegnato all’Universita’ Statale di Milano scrivendo saggi di letteratura e arte russa. Ha curato la mostra “Nostalghia-1917” (Sesto San Giovani, 2017). Traduce poesia in entrambe le lingue organizzando serate di musica e poesia, fra le quali a Mudima nel 2020.

Elisabeth Wilson.
Violoncellista, ricercatrice, insegnante, scrittrice. Ha studiato il violoncello al Conservatorio di Mosca con Mstislav Rostropovich. Il suo interesse per la musica contemporanea l’ha indotta a fondare lo Xenia Ensemble in Italia.
È autrice di libri, tra cui Shostakovich. A Life Remembered, Dmitrij Šostakovič. Trascrivere una vita intera (Saggiatore,2006), Mstislav Rostropovich: Cellist, Teacher, and Legend.

Franco Pulcini.
Musicologo, saggista, scrittore. Già direttore editoriale del Teatro alla Scala e docente di Storia della Musica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. È autore dei libri Šostakovič (EDT, 1988),Claudio Abbado (EDT, 2002), Janacek. Vita, opere, scritti (Albissani, 2014) e anche dei gialli Delitto alla Scala e Delitto al Conservatorio.

Oreste Bossini.
Giornalista e scrittore, collabora con Rai Radio3 e con istituzioni musicali come il Teatro alla Scala, il Teatro La Fenice di Venezia, la Fondazione del Maggio Musicale fiorentino. È autore di libri Milano, laboratorio musicale del Novecento (Archinto, 2009), Karlheinz Stockhausen. Lettere a Ralph (Archinto, 2013), Il cammino del Wanderer in Claudio Abbado. Ascoltare il silenzio (Il Saggiatore, 2015).