IL SENSO IN COMUNE
Due giornate di studio sul tema delle riviste come modo di produzione culturale tra Novecento e nuovo millennio. Le riviste sono state per Leonetti (1924-2017) un ambito fondamentale di riflessione critica, di sperimentazione artistico-letteraria e di lavoro collettivo.
Insieme a chi ha vissuto l’esperienza novecentesca e a chi ha cercato pratiche alternative di condivisione attraverso i nuovi media digitali, ci interrogheremo sulla “forma rivista” e sulla sua trasformazione nell’epoca contemporanea, segnata dalla finanziarizzazione dell’economia, dall’applicazione di modelli aziendali e manageriali alla produzione del sapere, dal capitalismo cognitivo e da nuove forme di esclusione e di alienazione intellettuale.
Intevengono
8 maggio
Luigi Ballerini – L’Officina di Leonetti verso Il Verri
Francesco Bortolotto – “Caro Vitt.”: Leonetti racconta Il menabò
Andrea Fumagalli – Anni 90, la stagione delle riviste ribelli
Clelia Martignoni – La rivista Campo
Francesco Muzzioli – Lo sperimentalismo nelle riviste
9 maggio
Eleonora Lima – L’intelligenza artificiale e il lavoro: rileggendo Piedi in cerca di cibo
Giorgio Mascitelli – La crisi della forma rivista come crisi politica dell’avanguardia (da Alfabeta a Campo)
Filippo Pennacchio – Qualche idea sulla forma rivista
Gianni Emilio Simonetti – Arrancare nel buio. Il dominio come sistematizzazione del principio di realtà
Per l’occasione:
numero speciale della rivista La scuola delle cose dedicato a Leonetti con testi di Ballerini,
Bortolotto, Di Maggio, Muzzioli, Nove, Ventroni.
Francesco Leonetti
Francesco Leonetti è stato fondatore e animatore di alcune tra le più importanti riviste del dopoguerra. Il suo nome si lega a importanti riviste letterarie e culturali: dall’esperienza bolognese di Officina con Pasolini e Roversi alla fondazione di Che fare con Roberto Di Marco, Arnaldo Pomodoro e Gianni Scalia, e di Campo con Eleonora Fiorani e Clelia Martignoni; dalla codirezione di Alfabeta a Il menabò di Vittorini e Calvino e al progetto di Gulliver, rivista internazionale che riuniva alcuni tra i maggiori scrittori e teorici italiani, francesi e tedeschi.
La sua militanza politica negli ambiti della sinistra extraparlamentare si è intrecciata con un meticoloso tentativo di analizzare e comprendere le trasformazioni culturali e politiche del tardo capitalismo. Ha dato vita all’esperienza editoriale di “Lavoro liberato” e ha collaborato con teorici operaisti e neo-operaisti quali Primo Moroni, Franco Bifo Berardi, Toni Negri, Andrea Fumagalli, inaugurando un’importante riflessione sulla nostra contemporaneità caratterizzata dalla fusione tra capitale e mezzi di comunicazione, dalla circolazione delle merci come messaggi e del messaggi come merci e dall’erosione della distinzione tra lavoro e vita.
Evento organizzato nell’ambito del progetto “Fuori dai margini. Cent’anni di Francesco Leonetti” a cura di Bitta Leonetti, Aurora Donzelli, Marco Rustioni.